Condividi

Continuiamo a celebrare le dati fondative della nostra Storia, utili per non smarrire il valore delle conquiste del Novecento. Il 2 giugno è la festa della Repubblica, nata dal 25 aprile, cioè da una lotta per la libertà che si sarebbe tradotta nello schema dei valori della Carta costituzionale. Bisogna avere consapevolezza del peso storico delle parole e delle date, soprattutto se si hanno responsabilità pubbliche.

È il motivo per il quale la Fondazione IFEL Campania, come già in occasione del 9 maggio, propone questo speciale editoriale. Quando l’identità nazionale si fa frontiera, muro, barriera, produce ancora oggi, anche in Europa, guerre, pulizie etniche, cimiteri marini, luoghi di confinamento e masse crescenti di profughi, rifugiati. Come ha mirabilmente affermato il presidente Mattarella parlando della visione “civile” del Manzoni, è la persona, «e non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e protezione». Occorre difendere le parole di umanità, smascherare le parole che separano e feriscono, continuare a costruire una Repubblica fondata sull’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Il 1946 è un anno di grandi cambiamenti.

È l’anno in cui le donne e gli uomini sono chiamati a scegliere la forma istituzionale da rendere al nuovo Stato e ad eleggere i 556 membri dell’Assemblea Costituente. Sono passati 78 anni da allora. Il mondo è cambiato rapidamente e si trova oggi al cospetto di problemi in parte nuovi e di carattere transnazionale. La Costituzione italiana non è invecchiata: almeno non nei valori fondamentali che pone e, tra questi, anzitutto quello della dignità della persona. Invecchiato, semmai, è lo Stato, la cui modernizzazione è l’obiettivo di cui ci occupiamo ogni giorno nel rispetto dei valori della Costituzione. L’auspicio è di abbandonare ciò che divide e lasciar emergere ciò che si ha in comune, contro il rischio di derive autoritarie e nazionalistiche.

È questo il motivo per cui ricordiamo il 2 giugno. Buona lettura

Annapaola Voto (Direttore Generale della Fondazione IFEL Campania)