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La Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali ha dato il via libera allo schema di decreto interministeriale per il riparto di circa 30 milioni di euro, che andranno prevalentemente ai Comuni di minore dimensione demografica, come richiesto dall’ANCI. La dote è stata riservata ai Comuni sotto i 60 mila abitanti, e riduce in media del 35% l’effetto delle regole originarie influenzate da capacità fiscali e fabbisogni standard.
Queste risorse derivano da un residuo non utilizzato dell’accantonamento del Fondo di solidarietà comunale 2014, che l’ANCI aveva chiesto di destinare ai Comuni eccessivamente penalizzati dal riparto del 20% dello stesso Fondo basato sui nuovi criteri perequativi (fabbisogni e capacita’ fiscali standard). I Comuni più colpiti risultavano quelli di minore dimensione demografica la cui tenuta finanziaria, in assenza del provvedimento in questione, sarebbe stata seriamente compromessa, anche in considerazione dell’elevato grado di rigidità che notoriamente caratterizza i relativi bilanci.
L’Associazione dei Comuni italiani, stimando in 50 milioni di euro il fabbisogno complessivo, aveva tra l’altro chiesto in fase di conversione del ‘‘decreto legge Enti locali’‘ che tale dotazione venisse integrata con 20 milioni di euro di risorse statali.
La necessita’ di intervenire attraverso l’integrazione delle risorse disposta con il provvedimento in questione, conferma pero’ la debolezza dello schema perequativo, introdotto per la prima volta nel 2015 senza sufficiente approfondimento tecnico e politico.
L’ANCI ha chiesto pertanto che l’aggiornamento dei fabbisogni standard, in corso e le necessarie rettifiche delle capacita’ fiscali, conseguenti alle previste modifiche nei tributi locali, costituiscano l’occasione per colmare le evidenti lacune nelle modalità di applicazione della perequazione.