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Secondo la nuova edizione del quadro di valutazione dell’UE sugli investimenti in R&S delle imprese, nonostante il contesto economico generale difficile che ha caratterizzato il 2020 le imprese dell’UE hanno incrementato gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo (R&S) nei settori della sanità e dei servizi ICT. L’UE resta tra i leader della tecnologia dei brevetti verdi ad alto valore e dei brevetti verdi nelle industrie ad alta intensità energetica, a dimostrazione della sua transizione verso la neutralità climatica.

Nello specifico, le imprese che hanno sede nell’UE hanno aumentato gli investimenti in R&S nei settori della sanità (10,3 %) e dei servizi ICT (7,2 %), sebbene a un ritmo più lento rispetto a quelle con sede negli Stati Uniti e in Cina. Tuttavia, per la prima volta in 10 anni gli investimenti complessivi in R&S delle imprese nell’UE sono diminuiti, principalmente a causa dell’indebolimento di ricerca e sviluppo nei settori automobilistico, aerospaziale e della difesa. Nel 2020 le imprese con sede nell’UE hanno ridotto i loro investimenti complessivi in R&S del 2,2 %. Le imprese degli Stati Uniti e della Cina hanno aumentato i loro investimenti complessivi in R&S del 9,1 % e del 18,1 % rispettivamente. Durante la crisi del coronavirus le imprese con sede negli Stati Uniti e in Cina hanno aumentato la loro quota di R&S in alcuni settori, quali sanità (Stati Uniti: 17,9 %; Cina: 30,7 %), servizi ICT (Stati Uniti: 12,4 %; Cina: 21,2 %) e produttori ICT (Stati Uniti: 7,8 %; Cina: 11,5 %).

Sebbene abbia incentivato la rapida crescita dei servizi ICT e delle industrie sanitarie a livello globale, la pandemia ha colpito duramente le industrie tradizionali, come l’automobile (-4,3 %) e l’industria aerospaziale e della difesa (-17 %). Il settore automobilistico è l’industria che più beneficia degli investimenti di R&S delle imprese dell’UE e ha contribuito al declino complessivo della R&S. Tuttavia, 14 società dell’UE sono classificate tra i primi 50 gruppi a livello mondiale tra i 2500 principali investitori in R&S.

Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha dichiarato: “Investire nella ricerca e nell’innovazione è fondamentale affinché l’industria europea possa guidare la transizione verde, eccellere nel settore delle ICT in rapida espansione e guidare la nuova ondata di innovazioni a contenuto estremamente avanzato. Il quadro di valutazione dell’UE sugli investimenti in R&S delle imprese indica chiaramente dove dobbiamo intensificare i nostri sforzi, invitandoci a investire ora per il futuro.”

A livello mondiale, gli investimenti industriali in R&S si sono dimostrati resilienti alla crisi del coronavirus. Nel 2020 sono aumentati del 6 % per l’undicesimo anno consecutivo. Sempre nel 2020, tuttavia, si sono registrate riduzioni significative della spesa in conto capitale, delle vendite nette e degli utili di esercizio. La tendenza complessivamente positiva degli investimenti di R&S dimostra che le imprese guardano al futuro e si preparano alla ripresa mantenendo o aumentando la R&S anche se hanno dovuto ridurre altre spese e le loro entrate sono diminuite.

L’importanza delle industrie ITC, sanitaria e automobilistica in termini di competitività globale in materia di R&S è dimostrata dal fatto che l’insieme della R&S di questi tre settori è più che raddoppiata dal 2010 e in particolare i servizi ICT sono triplicati. Per quanto riguarda la classificazione dei livelli di investimento delle imprese, il settore delle ICT occupa costantemente i primi posti del quadro di valutazione, a dimostrazione della crescente digitalizzazione dell’economia mondiale. Per il 2020 tutte le imprese che occupano le prime cinque posizioni operano nel settore digitale.

Si prevede che la duplice transizione verde e digitale migliorerà le prestazioni delle imprese dell’UE in materia di R&S, consolidandone altresì la base industriale, in linea con le priorità della strategia industriale dell’UE e con le ambizioni dell’Europa di rafforzare l’ecosistema dell’innovazione e promuovere le politiche pertinenti.

Fonte: Commissione Europea