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Financial reports analysis

È stata pubblicata ieri la relazione della Corte dei Conti sul bilancio dello Stato per 2017, secondo quanto denunciato dall’ANCI, la relazione conferma il rilievo e l’ampiezza degli oneri richiesti agli Enti Locali, segnalando, al contempo, il rischio di caduta delle capacità di fornire servizi adeguati nei territori.

Della stessa opinione è Angelo Buscema, Presidente della Corte dei Conti, che nell’intervento introduttivo alla relazione ha sottolineato come: “Un eccessivo livello di debito limita la capacità progettuale di medio e lungo periodo la tutela della finanza pubblica” si identifica “in buona parte con l’esigenza di ricondurre il debito su un sentiero di sicura sostenibilità e di recuperare la crescita in termini di Pil” – continuando poi sulla “necessità di effettuare scelte molto caute e interventi di politica economica molto selettivi. Soprattutto nella gestione della finanza pubblica, l’orientamento verso una maggiore efficienza nella gestione delle risorse è reso urgente dal rischio che interventi di ulteriore compressione della spesa si traducano ormai in un progressivo scadimento della qualità dei servizi resi alla collettività”.

Secondo quanto riportato sul sito dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, i Comuni sono infatti sottoposti ad una tensione finanziaria (i soli comuni hanno subito tagli per 9 mld. e restrizioni finanziarie per 3 mld. negli anni più duri della crisi, tra il 2011 e il 2015) che non si esaurisce con l’abbandono della logica dei tagli, ma prosegue con gli adeguamenti richiesti dalla riforma contabile, con il peso degli oneri del debito mai adeguati ai minori tassi di mercato, con spese aggiuntive obbligatorie quali quelle derivanti dai rinnovi contrattuali, con la rigidità delle regole di rientro dalle crisi finanziarie locali – i dissesti e i predissesti – che non tengono in adeguato conto i cambiamenti normativi via via introdotti.

Questo, nonostante, quanto dichiarato dal Presidente di coordinamento delle sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti Ermanno Granelli nella sua relazione: “Ormai da alcuni anni l’indebitamento netto del conto delle amministrazioni pubbliche (39,7 miliardi nel 2017) è per intero imputabile alle amministrazioni centrali dello Stato, poiché i conti delle amministrazioni locali e quelli degli enti di previdenza presentano un saldo attivo che nel 2017 è risultato, rispettivamente, di 677 milioni e di 2,3 miliardi a fronte di un disavanzo delle amministrazioni centrali di 42,7 miliardi”.

Si legge, infine sulla nota ANCI che, quanto poi alla precarietà del sistema fiscale, sottoposto nell’ultimo decennio di urgenze e di emergenze a stress continui ed indicato dalla Corte quale elemento di fragilità della finanza pubblica, l’Associazione ribadisce l’importanza del principio dell’“autonomia di entrata e di spesa”, garantito dalla Costituzione, e schiacciato dai continui interventi sulle basi imponibili locali e da tre anni di blocco della manovrabilità delle aliquote.

Per concludere, l’orientamento verso una maggiore efficienza nella gestione delle risorse sembra essere bisogno e volontà di tutti ed è reso sempre più urgente dal rischio che interventi di ulteriore compressione della spesa si traducano in un progressivo scadimento della qualità dei servizi alla collettività.