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La Commissione europea ha adottato un’estensione dell’ambito di applicazione del regolamento generale di esenzione per categoria, che consentirà agli Stati membri di attuare determinate misure di aiuto senza un esame preliminare da parte della Commissione.

Le norme rivedute riguardano: i) gli aiuti concessi dalle autorità nazionali per progetti finanziati attraverso alcuni programmi dell’UE gestiti a livello centrale nell’ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale; ii) determinate misure di aiuto di Stato a sostegno della transizione verde e digitale che sono al tempo stesso rilevanti per la ripresa dagli effetti economici della pandemia di coronavirus.

Esentare questi aiuti dalla notifica preventiva è un’importante semplificazione che facilita la rapida attuazione delle misure da parte degli Stati membri, se sono soddisfatte le condizioni che limitano la distorsione della concorrenza nel mercato unico.

Nell’intento di migliorare l’interazione tra le norme dell’UE che disciplinano i finanziamenti e quelle che disciplinano gli aiuti di Stato nell’ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale, la Commissione semplifica le disposizioni in materia di aiuti di Stato applicabili al finanziamento nazionale di progetti o prodotti finanziari che rientrano in determinati programmi dell’UE. Le modifiche apportate al regolamento generale di esenzione per categoria allineano le norme relative ai finanziamenti dell’Unione e quelle sugli aiuti di Stato applicabili a questo tipo di finanziamenti onde evitare inutili complessità, tutelando al contempo la concorrenza all’interno del mercato unico dell’UE.

Fondi nazionali interessati riguardano:

  1. Operazioni di finanziamento e di investimento sostenute dal Fondo InvestEU.
  2. Progetti di ricerca, sviluppo e innovazione che hanno ricevuto un “marchio di eccellenza” nell’ambito di Orizzonte 2020 o di Orizzonte Europa, nonché progetti di ricerca e sviluppo o azioni di Teaming cofinanziati nell’ambito di Orizzonte 2020 o di Orizzonte Europa.
  3. Progetti di cooperazione territoriale europea, nota anche come “Interreg”.

Grazie alla modifica odierna del regolamento generale di esenzione per categoria, tali misure possono ora essere attuate direttamente dagli Stati membri senza essere notificate alla Commissione, che deve essere informata solo a posteriori. L’esenzione degli aiuti relativi ai settori suddetti dall’obbligo di notifica preliminare è resa possibile dalle misure di salvaguardia integrate nei programmi dell’UE gestiti a livello centrale dalla Commissione. In particolare, il sostegno concesso nell’ambito di tali programmi: i) persegue un obiettivo di interesse comune; ii) risponde a un fallimento del mercato o ad obiettivi di coesione socioeconomica; iii) è limitato all’importo minimo necessario.

Con la modifica del regolamento generale di esenzione per categoria, la Commissione offre inoltre agli Stati membri possibilità ancora maggiori di fornire gli aiuti necessari per la duplice transizione in un modo che consente loro anche di sostenere rapidamente le imprese che necessitano di finanziamenti per combattere gli effetti economici della pandemia di coronavirus.

Gli aiuti per conseguire tali obiettivi, che sono ora esentati dall’obbligo di notifica preventiva alla Commissione, saranno importanti anche per proseguire i preparativi del periodo successivo alla crisi. Le nuove categorie di aiuti che saranno esentate dall’obbligo di notifica rientrano in settori che costituiscono priorità assolute per la duplice transizione. Gli aiuti forniti in questi settori sosterranno anche la ripresa dagli effetti economici della crisi del coronavirus e garantiranno che tale ripresa contribuisca alla transizione verso un’economia verde e digitale. Le categorie di aiuti interessate sono le seguenti:

  1. Aiuti a progetti di efficienza energetica nell’edilizia.
  2. Aiuti alle infrastrutture di ricarica e rifornimento per veicoli stradali a basse emissioni.
  3. Aiuti a reti fisse a banda larga, reti mobili 4G e 5G, alcuni progetti transeuropei nell’ambito dell’infrastruttura per la connettività digitale e determinati buoni di collegamento a internet.

Fonte: Commissione europea